Questa lettera ha l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni sulla necessità urgente di diffondere e abilitare l’utilizzo dei servizi digitali anche nei settori privati grazie all’ausilio delle identità digitali SPID e CIE, al fine di superare i ritardi e colmare il divario tra l’Italia e gli altri Paesi dell’UE in relazione alle competenze digitali della popolazione e al livello di innovazione e competitività delle imprese italiane.
Abbiamo apprezzato l’impegno delle istituzioni in questi anni per promuovere la diffusione di queste identità tra i cittadini e le pubbliche amministrazioni, e ancor più i risultati conseguiti in quest’ambito specifico, sicuramente prioritario per il Paese. Riteniamo che sia finalmente giunto il momento di assegnare un’analoga priorità alla diffusione delle stesse identità fra le imprese e i professionisti, digitalizzando e migliorando la qualità del rapporto tra cittadini, pubbliche amministrazioni e operatori economici.

Crediamo fortemente che la realizzazione concreta di una roadmap che tenga conto delle iniziative richieste in questa lettera possa contribuire in maniera rilevante al miglioramento dell’indice europeo DESI (Digitalizzazione dell’Economia e della Società) dei prossimi anni e permettere di raggiungere l’obiettivo del Piano Italia Digitale 2026 di assicurare un utilizzo diffuso e continuativo delle identità digitali almeno al 70% della popolazione.

Così come la fatturazione elettronica, il 730 precompilato e la certificazione anagrafica on-line sono state iniziative che hanno coinvolto gran parte del sistema Paese Italia innalzando il livello di competenze digitali di tantissimi soggetti, pensiamo che i servizi digitali privati integrati alle identità digitali possano rappresentare un nuovo volano per far sì che la stragrande maggioranza della popolazione diventi digitalmente abile e sia migliorato il livello di competenza digitale di imprese PMI, professionisti e lavoratori autonomi.

Consentire la piena fruizione dei servizi privati basati sull’identità digitale è un passo essenziale e necessario anche per facilitare al cittadino l’utilizzo di SPID e CIE nelle occasioni in cui è solito delegare agli intermediari autorizzati le pratiche fiscali, sindacali e previdenziali e per semplificare l’interazione di SPID e CIE con le complesse regole delle firme elettroniche, abilitando una piena interazione digitale tra cittadino e servizi pubblici.

Le competenze digitali nascono e si “allenano” nel quotidiano. Poiché il cittadino interagisce più spesso con il mondo privato che con il mondo pubblico, permettere l’adozione (diffusa e facilitata con gli aggregatori) di SPID e CIE da parte dei privati avrà come benefico effetto collaterale la presentazione ripetuta al grande pubblico dell’esperienza d’uso di SPID e di CIE, grazie anche al supporto dei Service Provider privati per superare il gap di ingresso.

Spingendo sulla diffusione dei servizi digitali privati tra gli utenti, il Governo può attivare un circuito virtuoso per la diffusione di competenze digitali nella popolazione e di crescita della cultura digitale del sistema Paese.

Per questo sono utili diverse azioni, alcune nell’immediato, altre nel medio periodo.

Nell’immediato, chiediamo di:

FORMALIZZARE, ADOTTARE E PUBBLICARE LA CONVENZIONE PER GLI AGGREGATORI DI SERVIZI PRIVATI SPID E CIE

I soggetti aggregatori sono imprese private che offrono a terzi, imprese e organizzazioni private (soggetti aggregati), la possibilità di rendere accessibili i propri servizi online tramite SPID o CIE. I soggetti aggregatori di servizi privati sia per SPID che per CIE avranno un ruolo strategico come soggetti “facilitatori” per l’autenticazione, l’identificazione certa e l’on-boarding tramite identità digitali dei servizi online erogati dai privati.
Perché le imprese possano adottare SPID e CIE con il sostegno degli operatori del mercato urge l’emanazione degli atti necessari per permettere l’avvio dell’operatività per gli aggregatori privati, emanazione che è già stata ripetutamente annunciata negli anni scorsi, senza purtroppo alcun seguito.

FORMULARE E PUBBLICARE LE LINEE GUIDA PER I GESTORI DI ATTRIBUTI QUALIFICATI E IL SISTEMA DI GESTIONE DELEGHE PER LE IDENTITÀ DIGITALI

I gestori di attributi qualificati sono potenzialmente tutti i soggetti che in base ad una norma hanno il potere di attestare qualifiche, stati personali, poteri di persone fisiche. Esempi sono gli Ordini e i collegi professionali, gli Albi, le Camere di Commercio, i Consigli nazionali e le pubbliche amministrazioni.
Il sistema di gestione delle deleghe, dal canto suo, è assolutamente necessario per permettere la fruizione dei servizi web da parte delle persone digitalmente fragili.

Nel medio periodo, chiediamo di:

  • I benefici del riconoscimento digitale certo degli utenti per diffondere i servizi online nel contesto B2C e B2B.
  • l’integrazione delle identità digitali alle sottoscrizioni elettroniche per digitalizzare i processi end-to-end nell’ambito B2C e B2B.
  • La programmazione dell’adozione diffusa dello SPID ad uso professionale sia per le persone giuridiche (aziende, enti pubblici, ecc.), sia per i professionisti.
  • La data entro cui, come peraltro già previsto dall’art. 64 c. 3-bis del CAD, i servizi online pubblici con finalità professionale e/o rivolti alle imprese consentiranno l’accesso alle imprese e ai professionisti esclusivamente con SPID e CIE.
  • La data entro cui, come peraltro già previsto dall’art. 64 c. 3-bis del CAD, i servizi online dei gestori di servizi pubblici e delle partecipate pubbliche utilizzeranno esclusivamente le identità digitali SPID e CIE ai fini dell’identificazione degli utenti dei propri servizi on-line.
Il PNRR ha previsto oltre 13 miliardi per la digitalizzazione delle imprese nell’ambito della Componente 2 della Missione 1 del Piano. In questo intervento è previsto dal Disegno di Legge di Bilancio 2022 il rafforzamento degli incentivi fiscali del Piano Transizione 4.0 tra i quali ad esempio i crediti d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione digitale (software utilizzati nei progetti di innovazione tecnologica). Chiediamo di prevedere specificatamente tra le tecnologie elencate dai predetti crediti d’imposta l’aggiunta della “Progettazione e conduzione di servizi digitali tramite l’utilizzo di identità digitali SPID e CIE” oltre ad altre forme e strumenti di sostenibilità finanziaria a supporto delle imprese Service Provider, degli Aggregatori di servizi privati, degli Identity Provider e delle Attribute Authority, che investono e contribuiscono alla digitalizzazione dei processi e servizi aziendali e al successo delle piattaforme abilitanti SPID e CIE.

Firmatari